Gli Enti Locali hanno una grande opportunità per accrescere la sicurezza urbana: il decreto del 27 dicembre 2024 del Ministero dell’Interno che prevede lo stanziamento di un secondo lotto di fondi per realizzare nuovi impianti di videosorveglianza pubblica è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 28 marzo 2025. La disponibilità delle risorse finanziarie è fissata in 24,5 milioni di euro.
Si tratta di contributi importanti destinati a Comuni che vogliono impegnarsi nella prevenzione e nel contrasto di fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, e nella lotta al degrado delle aree più critiche del proprio territorio.
Cosa fare per aumentare la videosorveglianza pubblica
Termine di presentazione della domanda
Per accedere ai finanziamenti è necessario che l’Ente interessato presenti domanda entro 90 gg dalla pubblicazione del bando, e quindi entro il 26 giugno 2025.
Oggetto del bando
Il bando di finanziamento prevede la concessione di fondi a copertura delle spese per realizzare il progetto e installare nuovi sistemi di videosorveglianza urbana in determinate zone del territorio comunale o infra-comunale, finalizzati ad assicurare la tutela della sicurezza dei cittadini.
Requisiti di ammissibilità
Come riporta la Gazzetta Ufficiale possono presentare domanda per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza dei luoghi pubblici, i Comuni
- che non hanno beneficiato del «finanziamento» nelle tre procedure precedenti a quella prevista dal presente decreto;
- i cui «progetti» sono stati approvati in sede di «Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica»;
- che dimostrano di possedere la disponibilità delle somme, regolarmente iscritte a bilancio, per assicurare la corretta manutenzione degli impianti, per almeno cinque anni dalla data di ultimazione degli interventi.
Come viene concesso il contributo per la videosorveglianza pubblica
Le domande devono essere presentate alla Prefettura competente per il territorio che provvederà a inoltrarle al Ministero degli Interni.
Una commissione appositamente incaricata si occuperà di valutare la singola domanda e attribuire un punteggio (max 45) in base ai seguenti criteri:
- indice di delittuosità (max 25);
- entità numerica della popolazione residente (con 8 punti fino a 5000 abitanti, 6 punti fino a 50.000 e così a scendere);
- se la richiesta è presentata da una unione o associazione di Comuni (10 punti);
- rapporto percentuale tra importo del cofinanziamento proposta dall’ente e importo complessivo del progetto.
In caso di pareggio, saranno “preferiti”
- i Comuni che negli ultimi 10 anni hanno dichiarato il dissesto o sono stati oggetto di provvedimenti come lo scioglimento del consiglio;
- i progetti con contenuto tecnologico più avanzato.
Spese non ammissibili
- “Non è ammesso il «finanziamento» dei «progetti» per i quali l’importo, richiesto a valere sulle risorse statali, superi i 250.000 euro.
- Non è ammesso, in ogni caso, il «finanziamento» per la sostituzione o la manutenzione di sistemi di videosorveglianza già realizzati a qualsiasi titolo”.
Spese ammissibili per l'installazione di impianti di videosorveglianza pubblica
- acquisto di sistemi di videosorveglianza, compresi i costi di trasporto, montaggio e installazione;
- software di funzionamento, considerato accessorio al sistema;
- ponti radio e access point per aree non servite da fibra;
- switch PoE per telecamere IP;
- cablaggio strutturato tra dispositivi e centrale operativa;
- apparati di rete ridondanti;
- stazioni di alimentazione.
Controlli ed esecuzione del sistema di videosorveglianza comunale
I «progetti» ammessi a «finanziamento» devono essere resi esecutivi entro 120 giorni dalla comunicazione della concessione dei fondi.
Realizzazione di impianti videosorveglianza per i Comuni piacentini
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